
Noi lo facciamo rientrare nel genere metafisico. Quello che va letto quando cerchiamo un momento di ispirazione. Quando vogliamo e possiamo far tacere la mente. In quei momenti osiamo e andiamo senza esitazioni “oltre i limiti dello stabilito”.
Il Libro Ovale è il resoconto, quasi il diario di bordo, di un’anima che vive la sua esistenza su questa Terra con un costante proposito: mettere in discussione il mondo dello stabilito. Chi l’ha stabilito? Chi ha deciso che le cose dovessero essere in un certo modo? Perché ci ostiniamo a credere che il Sole “tramonti” mentre siamo noi che ruotiamo?
Il Libro Ovale però è anche un inno all’amore, in un percorso fino all’incontro con il Grande Amore. I grandi amori corrono lungo il filo dell’esistenza fissandosi in piccoli momenti di eternità e lasciano una scia dorata nel quadro che dipingiamo della nostra vita.
Che sia la mano e il tocco leggiadro dell’artista a imprimere la tela! Ma questo dipende solo ed esclusivamente da noi. I grandi amori, infatti, possono lasciarci anche grandi ferite. Dobbiamo sempre ricordare che siamo noi a dare significato alle cose che ci accadono – siamo noi a vedere “ciò che vogliamo vedere” di esse – siamo noi che organizziamo il nostro mondo interno.
Il materiale è lì ma siamo noi che gli diamo il “significato”. Ho cercato di arrivare ad una radice comune a Noi tutti, ricordando sempre a me stessa che molti inconvenienti che incontriamo sul cammino in fondo, “sono errori di danza e non la danza stessa.”
